L'INCI

"Non sono un tipo che pretende un prodotto già fatto, bello e pronto, conservabile per un periodo più lungo di alcune settimane, e capace di non contenere qualcosa che sia artificiale/chimico; sarebbe molto bello ma è quasi impossibile. Se pretendessi un  prodotto 100%perfettamente naturale impiegherei il mio tempo a crearmi di volta in volta, al momento dell'utilizzo, il prodotto fresco. Cosa fattibile, volendolo certo, ma assolutamente non pratica e molto difficilmente attuabile con i maledetti ritmi che l'epoca in cui viviamo ci impone. Questo è innegabile. Invidio chi può farlo e lo fa."
Così scrissi in uno dei miei post a proposito degli ingredienti dei cosmetici.

Il cosiddetto INCI è quella lista microscopica di nomi impronunciabili ed illegibili che solitamente la stragrande maggioranza non si sognerebbe mai di guardare, che si trova dietro, sotto, ma che è sempre presente in tutte le confezioni di qualunque cosmetico, per legge, per trasparenza.
Ma solo da pochi anni si sta cominciando a diffondere un'educazione al consumo consapevole, per la propria salute e per ridurre l'impatto abominevole che noi esseri umani abbiamo sul pianeta che spesso dimentichiamo non appartenerci.

Sono sempre stata portata a credere che se un prodotto è sul mercato, ci viene offerto, è perchè questo è stato soggetto ad una regolamentazione, approvato, controllato e non può arrecarci danno... Niente di più sbagliato. E' sì vero che il mondo cosmetico è disciplinato da leggi, controlli, limiti massimi, ma ciò non impedisce che vengano comunque impiegate ad esempio, (anche se in quantità massime "concesse"), anche delle sostanze che sono riconosciute come cancerogene (vedi formaldeide e cessori di formaldeide presente negli smalti rinforzanti e in alcuni smalti per unghie anche non specifici) o che queste disposizioni vengano in qualche modo astutamente aggirate e adattate alla propria convenienza.
Sta dunque a noi consumatori saper "leggere" quella lista che per trasparenza ci spetta di avere sempre a disposizione, avendo così il diritto ed il dovere di scegliere.

COSA SIGNIFICA INCI:
INCI è l'acronimo che sta per "International Nomenclature of Cosmetic Ingredients", ed è nato perchè il consumatore possa, in qualsiasi parte del mondo, acquistare un prodotto leggendone le caratteristiche sempre nella stessa lingua

COME SI LEGGE UN INCI:
La maggior parte dei termini sono in inglese (quelli derivanti da sostanze di sintesi o da trasformazione di sostanze naturali) e le sostanze vegetali sono in latino. 
Gli ingredienti sono scritti in ordine decrescente di quantità (da quello presente in percentuale più alta a quello meno presente), fino all'uno per cento, soglia sotto la quale possono essere indicati in ordine sparso

DOVE E COME INTERPRETARE L'INCI:
Biodizionario.it è il punto di riferimento online attualmente più conosciuto ed efficiente per quanto riguarda il CONSUMO CONSAPEVOLE dei cosmetici; è una vera e propria guida frutto di un lavoro poderoso (svolto da Fabrizio Zago, chimico industriale e consulente per molte catene di distribuzione e fabbricanti sensibili all'ecologia) che raccoglie la maggior parte delle sostanze sintetiche, naturali, derivati animali, ecc., più diffuse e più usate solitamente nella maggior parte dei cosmetici.

Il criterio di giudizio del biodizionario funziona così:
vai che vai bene
accettabile
ci potrebbero essere dei problemi ma, tutto sommato si può chiudere un occhio soprattutto se il componente è alla fine degli ingredienti
qualche problema, se ne sconsiglia l'uso a meno che sia il solo componente in rosso o che sia presente in misura minore (cioè elencato alla fine della lista INCI)
inaccettabile

Importanti regole da tenere a mente nella consultazione:
1 - quello che troverete interrogando la ricerca è il mio personalissimo punto di vista. Questo va detto per non caricare la cosa di significati che vanno oltre appunto la mia visione delle cose.
2 - fino a qualche anno fa non avrei bocciato i derivati animali oggi invece sì. Questo per dire che anche la mia visione del settore cambia e si evolve quindi è possibile che io intervenga cambiando alcuni giudizi, inserendo altre molecole o altro ancora.
3 - tutto è relativo. In assoluto il Bitrex (Denatonium Benzoate) è una brutta molecola, sintetica, ottenuta esclusivamente in laboratorio, ebbene la sua funzione d'uso è talmente importante (impedisce l'ingestione dei prodotti da parte di bambini, non vedenti, eccetera) che io lo considero come una sostanza assolutamente da consigliare.
- Tutto è relativo (due): la composizione INCI (cioè le parole strane in codice che trovate in ogni confezione di cosmetico) deve essere scritta partendo dal prodotto presente in quantità maggiore fino a quello minore. Dunque se trovate un ingrediente contrassegnato dal colore rosso all'inizio della lista è grave, molto meno se si trova in fondo alla lista.
Fabrizio Zago (creatore di biodizionario.it)

Ciò che io personalmente ci tengo a dire è che questo sistema credo che non possa essere usato in modo rigido e soprattutto assoluto... ci sono appunto delle molecole che non possono essere considerate buone di per sè ma che in base alle necessità, al tipo di prodotto o di effetto si rendono necessarie; questo discorso vale a parer mio per i conservanti, ad esempio.
Personalmente chiudo un occhio se la lista di ingredienti contiene molte sostanze buone e molto poche di cattive; ma è sempre un discorso che cambia da caso a caso. 


Sicuramente in molte occasioni ci sono ingredienti che si possono benissimo evitare e di cui invece alcuni prodotti presentano una concentrazione ed un uso spropositato; lì spesso mi fermo e scelgo di non riacquistare.

Insomma devo davvero trovare un ottimo, eccezionale motivo per poter giustificare e accettare la presenza di un ingrediente anche molto negativo come per esempio un cyclopentasiloxane (un silicone) che in linea di massima va fortemente evitato.


Una nota di precisazione, a titolo informativo, voglio farla per l'ingrediente PARFUM: non è imposto per legge di dichiarare la composizione della sostanza parfum (credo in quanto segreto industriale) e quindi si ritiene che dietro questo termine usato nell'etichetta possano venir "nascoste", mascherate, giustificate, perlopiù molecole cattive. Insomma non si ritiene positiva la presenza di questo elemento soprattutto se all'inizio della lista. Su biodizionario non è catalogato il profumo  poichè è una sostanza suscettibile a centinaia di possibilità, per quanto sia praticamente la sostanza sempre presente in qualsiasi prodotto.


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Questo è un pò il mio pensiero e il mio parametro di giudizio per i prodotti che scelgo di comprare o meno. Sono un tipo moderatamente flessibile, sappiatelo. Potreste essere del mio stesso avviso oppure no, ognuno è libero di pensare diversamente e di scegliere come vuole; nel qual caso non vi trovaste d'accordo con il mio modo di pensare e agire e la cosa vi desse in qualche modo fastidio potete scegliere di cambiare pagina e trovare com'è giusto che sia un'opinione più congeniale al vostro pensiero, in cui quindi ritrovarvi. Il web è fortunatamente molto vasto :).

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